Assenza del contatto fisico ai tempi del Covid

Assenza del contatto fisico ai tempi del Covid: le organizzazioni governative e della salute, ormai da mesi, ci informano costantemente sulle misure preventive da attuare contro l’avanzamento del Covid-19: la pratica più incoraggiata, oltre all’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI), è il distanziamento fisico.

Pur essendo una misura certamente necessaria per la salvaguardia della salute, è bene ricordare che l’isolamento derivante dalla quarantena e dal distanziamento sociale, tende a indurre sentimenti di solitudine e paura nella comunità e, in particolare, tra i soggetti più fragili e gli anziani.

Assenza del contatto fisico ai tempi del Covid

Il contatto fisico è un elemento fondamentale dell’esperienza umana, in quanto costituisce una componente essenziale dello sviluppo socio-emotivo, cognitivo, fisico e neurologico sin dall’infanzia. Esso contribuisce, infatti, a determinare lo stile di attaccamento nei neonati e modella la regolazione emotiva durante tutto l’arco di vita.

Contatto fisico come comunicazione non verbale

Il tocco umano è un’importante forma di comunicazione non verbale, usata per trasmettere affetto e vicinanza nei momenti di difficoltà. All’interno dell’ambito assistenziale sanitario è usato come tramite per comunicare, oltre che bisogni, anche conforto, cura e compassione poiché aiuta a stabilire una connessione privilegiata tra caregiver e pazienti con grandi benefici per entrambe le parti.

Quando è limitato, o addirittura assente, si può sviluppare la cosiddetta” fame di tocco umano” che ha un impatto su svariati aspetti della nostra salute comportando, in primo luogo, un incremento dei livelli di stress, ansia e depressione.

Isolamento

Isolamento e salute mentale

Una situazione simile a quella odierna, si è verificata durante l’epidemia di Ebola in Liberia: anche in quel periodo erano entrate in vigore linee guida che impedivano il contatto fisico; questo rendeva difficile per il personale sanitario, da una parte, diagnosticare la malattia e, dall’altra, trasmettere quel conforto che tanto è necessario in queste situazioni di distress emozionale per i pazienti.

Come confermato da indagini successive, queste misure hanno rilevanti implicazioni sia nel breve che nel lungo termine sulla salute di individui già isolati tra cui malati, disabili ed anziani.

Anche nell’attuale situazione pandemica siamo costretti ad un drastico ridimensionamento nelle possibilità di contatto fisico. É stato riscontrato che l’aumento dell’uso di DPI, pur necessario per contenere il numero dei contagi, impedisce la comunicazione, diminuisce la percezione ed ostacola il potere decisionale soprattutto in situazioni emergenziali. E mentre i guanti costituiscono una necessaria barriera fisica tra sanitari e pazienti, il tocco attraverso i guanti finisce con l’erigere una barriera emotiva.

Ruolo fondamentale del contatto fisico

I professionisti della salute hanno riconosciuto il ruolo del contatto fisico nella guarigione dei pazienti anche durante le pandemie: il tocco umano, soprattutto quello degli affetti più cari, è un potente mezzo per alleviare e ridurre la sofferenza. Proprio in seguito a queste considerazioni nelle residenze per anziani, sono state istituite le cosiddette “stanze degli abbracci”, nelle quali un grande telo di plastica consente il contatto con i parenti pur garantendo la tutela della salute dei più fragili e salvaguardandone, contemporaneamente, anche l’aspetto emotivo.

In questi tempi in cui siamo costretti a stare distanti, dobbiamo renderci consapevoli del dolore e della sofferenza causati dall’assenza di contatto fisico nelle nostre vite, prenderne atto e agire di conseguenza per compensare questa mancanza.

Per maggiori informazioni, contatta il Centro Medico Carugate in Via Bertarini, 22, 20061 Carugate MI. Telefono: 340 322 5040

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