L’invecchiamento insorge nell’uomo alla fine della fase di accrescimento ed è determinato da fattori biologici, sociali e psicologici, non del tutto noti, che possono manifestarsi con l’insorgenza di malattie neurodegenerative (age-related neurological disease and dysfunction).
Tra i fattori biologici maggiormente implicati in tale processo hanno un peso rilevante i meccanismi ossidativi che inducono alterazioni in alcune macromolecole organiche, nel DNA, RNA e proteine che si accumulano nelle cellule nel corso degli anni e fatti infiammatori che accelerano il processo di invecchiamento cellulare.
Alterazioni nell’invecchiamento cerebrale
A livello cerebrale l’invecchiamento determina una serie di alterazioni (diminuzione irreversibile del numero di neuroni che vengono progressivamente sostituiti dalle cellule gliali, rallentamento nella produzione di neurotrasmettitori, riduzione dei meccanismi di regolazione omeostatica, la comparsa di placche senili e la riduzione del metabolismo e del flusso cerebrale) che comportano un decadimento cognitivo con conseguente deficit della memoria, difficoltà di apprendimento di nuove informazioni e deficit di elaborazione di più attività contemporaneamente.
L’invecchiamento cerebrale e il coinvolgimento di abilità
In generale l’invecchiamento coinvolge numerose abilità funzionali, comportamentali e cognitive, quest’ultime caratterizzate da variabilità dovute non solo a fattori biologici ma anche ambientali e culturali. Recenti studi condotte su topi hanno evidenziato che alterazioni della proteina Klotho, codificata dal gene FGF23 nei reni e nel cervello, determinano modificazioni della morfologia dei neuroni e della densità delle sinapsi nel cervello.
Il coinvolgimento della proteina klotho nell’invecchiamento cerebrale è stato messo in evidenza in uno studio condotte da ricercatori del National Center for Post-traumatic stress disorder del VA Boston Healthcare System e della Boston University School of Medicine, in cui è stata analizzata l’espressione una variante del gene FGF23 in cellule cerebrali di individui che avevano donato il cervello al VA National PTSD Brain Bank. I risultati hanno evidenziato una stretta correlazione tra lo stress post traumatico e l’espressione della variante del gene Klotho, dato che soggetti anziani affetti da disturbi da stress post traumatico e con la variante in studio, mostravano un invecchiamento epigenetico accelerato del tessuto cerebrale.
Diagnostica e rallentamento
L’importanza di questo studio risiede pertanto nel poter disporre di uno strumento in grado di poter precocemente diagnosticare la prematura insorgenza di prematura di alcune patologie, come quelle neurodegenerative e di identificare un bersaglio terapeutico per il rallentamento dell’invecchiamento cellulare.
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