L’anoressia

L’anoressia nervosa è un disturbo dell’alimentazione caratterizzato da restrizione alimentare, paura di ingrassare e una percezione distorta del proprio peso. La parola “anoressia” deriva dal greco e significa letteralmente “assenza di appetito”. Questo termine indica una perdita di appetito dovuta a diverse cause, tra cui problemi organici o funzionali, ma anche all’anoressia nervosa.

Nel contesto della diagnosi dell’anoressia nervosa, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) fornisce criteri specifici, tra cui restrizione alimentare, paura di aumentare di peso e un’alterazione nella percezione del peso e della forma corporea. Questi criteri distinguono tra due sottotipi: restrittivo e con abbuffate/conduzione di eliminazione.

Le persone affette da anoressia nervosa solitamente presentano un peso significativamente al di sotto di quanto ci si aspetterebbe in base a età, sesso ed evoluzione dello sviluppo. Questo peso molto basso può essere categorizzato come lieve, moderato, severo o estremo in base all’Indice di Massa Corporea (BMI).

L’anoressia nervosa può esordire durante l’adolescenza o l’età adulta, ma può anche verificarsi in età più giovane o avanzata. Sebbene spesso si associno i disturbi alimentari alle donne, anche gli uomini possono soffrire di anoressia nervosa, sebbene con minore frequenza.

Questo disturbo ha uno dei tassi di mortalità più elevati tra i disturbi psichiatrici, con un rischio di morte significativamente superiore rispetto ad altre condizioni come la depressione, la schizofrenia o l’alcolismo.

I sintomi dell’anoressia nervosa includono la perdita di peso significativa, una paura eccessiva di ingrassare e un’alterazione dell’immagine corporea, in cui le persone si vedono come grasse anche quando sono sottopeso. Questi sintomi possono portare a comportamenti come l’eccessiva attività fisica, la restrizione alimentare, l’induzione del vomito e l’uso di lassativi.

Le persone con anoressia nervosa spesso presentano anche tratti di personalità, con disturbi ossessivo-compulsivi e borderline che possono essere prevalenti. Inoltre, si verificano compromissioni cognitive ed emotive, tra cui deficit di empatia, sentimenti di vergogna e orgoglio correlati all’autocontrollo.

Il trattamento dell’anoressia nervosa può coinvolgere la psicoterapia individuale, con un focus sulla soddisfazione dei bisogni di base, l’aspettativa positiva e l’alleanza terapeutica, la riduzione dell’evitamento esperienziale e la flessibilità psicologica, oltre al miglioramento della motivazione e delle cognizioni disfunzionali. La terapia familiare può anche essere un approccio efficace, coinvolgendo i genitori o altri membri della famiglia nel processo di cura. Inoltre, è importante riconoscere il ruolo della famiglia nel contesto evolutivo e della formazione dell’anoressia nervosa.

In sintesi, l’anoressia nervosa è un disturbo complesso che coinvolge restrizione alimentare, paura dell’ingrassare, e percezione distorta del peso e della forma corporea. Il coinvolgimento della famiglia può essere cruciale nel trattamento di questo disturbo, insieme alla psicoterapia individuale.