Sindrome del lobo frontale

La sindrome del lobo frontale è un termine utilizzato per descrivere lo sviluppo dei disordini clinici dovuti al danneggiamento nella regione.
Il lobo frontale è situato nella parte anteriore di ciascun emisfero cerebrale ed è il più grande dei quattro lobi principali della corteccia cerebrale.

Danni e conseguenze

  • danno alla corteccia prefrontale: comporta disturbi della personalità
  • un danno al lobo frontale: comporta problematiche relative alla pianificazione, motivazione, comportamento sociale e la produzione del linguaggio
  • aree orbitofrontali danneggiate: comportano impulsività e mancanza di giudizio

Sindrome del lobo frontale: test per esaminare le funzioni frontali

Wisconsin Card Sorting Task (WCST)

Questo test richiede ai pazienti di ordinare le carte in base a una specifica regola che durante l’attività verrà improvvisamente cambiata. I pazienti con danni alla corteccia prefrontale dorsolaterale non sono in grado di passare a una nuova regola e continuano a seguire quella originale.

La Torre di Hanoi e la Torre di Londra

Queste due tipologie di test vengono utilizzati per valutare la capacità di pianificazione. Entrambi richiedono che i soggetti spostino dischi colorati disposti su più pioli da una estremità all’altra. I pazienti con un danno PFC laterale risultano più lenti e richiedono più movimenti per risolvere il test.

Correlazione tra danni alla DLPFC e abulia

Con il termine abulia intendiamo una “sindrome pseudodepressiva” che comporta perdita di motivazione, appiattimento affettivo, ridotta produzione verbale e lentezza comportamentale. I pazienti con danni alla corteccia prefrontale dorsolaterale presentano sintomi legati all’incapacità di pianificazione e mantenimento delle sequenze di obiettivi e azioni.

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