Si parla di bambole destinate ad un pubblico di collezionisti, che a causa dell’estremo realismo molte
donne hanno iniziato a considerare come bambini veri: tali donne hanno eventi traumatici alle spalle
come aborti, insoddisfazione del desiderio di maternità e sviluppano un atteggiamento morboso nei
confronti delle bambole e se ne prendono cura come se fossero dei bambini veri.

Su internet le bambole Reborn sono facilmente reperibili e sui social si possono trovare gruppi di
donne che condividono le loro esperienze. Queste donne hanno una dissociazione dalla realtà tale da
non riuscire più a comprendere che si tratta di semplici oggetti. Ci sono donne che hanno tentato di
assumere babysitter o hanno tentato di far visitare i ‘bambini’ da un pediatra.

Nel loro utilizzo più corretto e consono alla realtà queste sono ottimi strumenti terapeutici per la
preparazione al parto e per far abituare i bambini di madri in attesa di un fratellino. Queste migliorano
il benessere di persone affette da malattie neurodegenerative (Morbo di Alzheimer) e il trattamento
di un lutto in gravidanza per aiutare a superare emozioni intense, negazione, rabbia, depressione e
senso di colpa nei confronti delle gravidanze e nei bambini degli altri.

Questo fenomeno delle Reborn Dolls sta iniziando a interessare gli psicologi poiché perdere il
contatto con la realtà e negare la natura di oggetto di queste bambole può diventare un serio problema.